BSL Acqua Cerelia: Dondi 14, Micheli 14, Vanti, Piazzi, Toselli 4, Mencherini 13, Frigieri, Baldi 10, Govi, Pontieri, Trombetti 12. All. Nieddu, ass.ti Zavatta e Moliterno.
Pallacanestro Scandiano: Fikri 5, Coscoli 5, Astolfi 22, Fontanili, Bertolini 9, Levinskis 11, Riccò 8, Vecchi 9, Caiti 13. Caiti, Casini, Sironi e Riitano.
Parziali: 18-21; 35-43; 52-62; 67-82
Sulle ali di uno scatenato Astolfi, che si è portato a casa un bottino personale di ben 25 punti, la Pallacanestro Scandiano infligge un’altra sconfitta alla BSL Acqua Cerelia che, tra le mura amiche del PalaRodriguez, viene battuta 82-67. Con grande generosità e grazie ai canestri di Dondi, Micheli e Trombetti, la BSL ha più volte cercato di tenere aperti i giochi rientrando dal -17 al -6, ma alla fine ha pagato a caro prezzo un paio di blackout offensivi e non è riuscita a completare la rimonta.
L’avvio biancoverde è positivo: i ragazzi di coach Nieddu mettono infatti in campo grande energia portandosi sul 10-6. La risposta di Scandiano non si fa però attendere: con un 6-0 gli ospiti impattano infatti il risultato per poi mettere la freccia del sorpasso in chiusura di frazione (18-21). L’entrata in campo di Trombetti è balsamica per l’Acqua Cerelia: nonostante qualche sanguinoso errore, infatti, la BSL riesce a tenersi in scia e finisce a -8 sulla tripla di Bertolini, ma senza sbandarre perché ci sono i canestri di Dondi, Baldi e Mencherini a tenere aaperto ogni discorso (35-43). Dopo l’intervallo, però, arriva la prima vera accelerata scandianese: approfittando di qualche sbavatura dei biancoverdi – che segnano 2 soli punti in 5’ –, gli ospiti tentano infatti la spallata schizzando a +17 (37-54). È la difesa, che accenna anche allo schieramento box and one, a permette alla BSL di chiudere la terza frazione con un ritardo di 10 lunghezze; l’Acqua Cerelia ci crede e, con le giocate vincenti di Baldi, rientra addirittura a -6 (48-54), ma quando Astolfi torna a colpire l’elastico del vantaggio esterno torna ad allungarsi oltre la doppia cifra e per la BSL non c’è più nulla da fare.