David Guidetti saluta la BSL: anni fantastici. Questa è la mia seconda casa


La BSL San Lazzaro da sempre si considera un’unica grande famiglia. A volte, persino nelle famiglie più affiatate come la nostra, succede che un componente decida di intraprendere – anche solo temporaneamente – un nuovo cammino personale o professionale per provare un'esperienza differente e migliorarsi. E’ questo il caso del nostro David Guidetti che dal prossimo anno esordirà da capo allenatore sulla panchina della formazione del Fresk'o in Promozione. Una sfida stimolante per un ragazzo di soli 24 anni che ha mosso i suoi primi passi in biancoverde, partendo dal minibasket e arrivando fino al settore giovanile (ha giocato in BSL dai 5 ai 16 anni) prima di scegliere, anche a causa di un brutto infortunio, di fare l’allenatore e restare per altri sei anni in BSL (l’ultimo dei quali trascorso sulla panchina dell’Under 20). Prima di salutarci – ribadendo che comunque si tratta di un arrivederci e non di un addio – abbiamo fatto una chiacchierata con David per ripercorrere questi anni trascorsi assieme e guardare al futuro.

 

Come ti senti in vista di questa nuova avventura da capo allenatore?

Sono molto carico e non vedo l’ora che questa avventura inizi. Ho fatto questa scelta perché vorrei continuare il mio percorso di crescita. Ho grandi motivazioni e tanta voglia di fare bene. Questo incarico mi consente di fare quello che amo e al tempo stesso di divertirmi. Per me sarà un po’ tutto nuovo visto che non ho ancora allenato a livello senior. Non vedo davvero l’ora di partire perché mi sento davvero motivato, cosa fondamentale per cominciare e fare bene.

Cosa ti hanno lasciato questi anni in BSL?

Mi hanno dato tantissimo. Io sono arrivato qui a 5 anni e ho giocato fino a 16 anni, quando ho dovuto smettere per un brutto infortunio. Qui ho ricevuto tantissimo dal punto di vista tecnico e anche umano. Sono felicissimo e orgoglioso di aver fatto questo percorso in cui ho sempre percepito il sostegno della società. Non potevo chiedere migliori maestri di quelli che ho avuto, perché tutti mi hanno insegnato tanto. Tutte cose che sono state fondamentali nella mia crescita e mi hanno fatto sentire “coccolato” e seguito.  Da Rocca a Bettazzi e Comastri. Ogni anno c’erano obiettivi chiari. In questi anni ho imparato che ognuno può sempre imparare qualcosa di nuovo e che bisogna sempre prestare la massima attenzione perché ci sono tanti dettagli che fanno la differenza e vanno curati alla perfezione. Anche a livello umano ho ricevuto tantissimo. Considero la BSL una famiglia e una mia seconda casa. E’ stato fantastico trascorrere tanto tempo alle Rodriguez e in giro per palazzetti con quei colori sul petto. Qui ho conosciuto tantissime persone e ognuna di loro mi ha fato qualcosa di positivo e buono. In BSL ho toccato con mano cosa voglia dire mettersi al servizio degli altri ed è una cosa non scontata.

La cosa più bella che ti resterà per sempre nel cuore?

Difficile trovarne una precisa. Ce ne sono tante. Mi viene in mente il primo anno da assistente in Serie C. E’ stato molto bello perché siamo arrivati in finale e l’atmosfera di squadra era veramente bellissima. Mi ricorderò sempre anche l’esperienza fatta all’interzona Under 16 assieme a Comastri. Ventiquattro ore al giorno pensavamo alla pallacanestro e lavoravamo per migliorarci in ogni particolare. Un altro ricordo dolce è legato all’ultimo anno da vice in Serie C: abbiamo conquistato una salvezza difficile ed è stata una grandissima soddisfazione perché tutti abbiamo tirato fuori il massimo di noi stessi. Da capo allenatore invece ricorderò sempre la stagione in Under 18 Elite. Era il mio primo gruppo giovanile ed è stato tutto molto bello, sia i momenti di gioia e vittoria che le difficoltà che mi hanno fatto crescere.

Chiudiamo guardando al futuro: obiettivi?

Voglio continuare a divertirmi e ad allenare dove sento forti motivazioni e dove ci sono progetti lungimiranti. Io faccio anche un altro mestiere e quindi per me il basket deve essere una valvola di sfogo e un divertimento. So benissimo che devo ancora crescere tantissimo sotto tutti i punti di vista e per questo cercherò sempre il contesto più motivante possibile. Sarà una sensazione strana non essere in BSL il prossimo anno ma la speranza, un giorno, è quella di rincontrarsi per un percorso comune.

Matteo Airoldi - Responsabile Area Comunicazione BSL San Lazzaro